Concerto dell'albaIl prestigioso Festival Internazionale di Musica ha reso Ravello la città della musica nella Divina Costiera. Paese silenzioso e chic, dalle cui terrazze di Villa Rufolo e Villa Cimbrone è possibile ammirare un panorama mozzafiato, che incantò Wagner e Greta Garbo.
Fiorente centro di attività commerciali tra l’XI ed il XII sec., fu possedimento di Amalfi, poi indipendente. È un terrazzo proteso sul mare, dal quale si gode uno scenario di bellezze naturali unico al mondo. Dai suoi belvedere, in particolare quello dedicato alla Principessa del Piemonte, la Costa Divina si presenta in una visione di sogno. È un incantevole paese dei Monti Lattari, dalla natura smagliante, adagiato in suggestiva posizione su uno sperone roccioso che divide la valle del torrente Dragone da quella del torrente Reginna in uno dei punti di più ampia vista sul golfo, domina da un’altezza di 350 metri il mare azzurro del Golfo di Amalfi.
Ne avvertì l’arcana magia e ne immortalò il ricordo Giovanni Boccaccio nel suo “Decamerone”. Ravellese è il protagonista di una delle più belle novelle, Landolfo Rufolo: nobile per nascita, pirata per scelta, naufrago per ventura e, infine, per abilità e buona sorte, felice proprietario di un immenso tesoro.
Nel 1819 il grande pittore inglese William Turner soggiornò in Italia, spingendosi fino a Ravello. Gli schizzi che eseguì della Costiera Amalfitana sono oggi esposti alla Tate Gallery di Londra. Famosa per la sua atmosfera di grande tranquillità e da un profondo fascino che ogni angolo di questa cittadina emana, l’immagine di Ravello è legata alle sue ville, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. Da questa spettacolare balconata con vista sul Tirreno musicisti artisti e scrittori, pilastri della cultura del XIX e del XX secolo, trassero ispirazione per le proprie opere, come Ruskin, Miró, Vedova ed Escher; André Gide vi ambientò alcune pagine de “L’immoralista”; Lawrence vi lavorò nella composizione de “L’amante di Lady Chatterley”; Graham Greene scrisse a Ravello “Il terzo uomo”; Wagner, nel parco di villa Rufolo, immaginò il giardino fatato di Klingsor del suo capolavoro “Parsifal”; Grieg definì musicalmente il “Peer Gynt”.
Tra i suoi tesori d’arte assumono un rilievo particolare il Duomo, fondato nel XII sec.; Villa Rufolo, le cui origini risalgono all’XI sec., con le sue indescrivibili terrazze fiorite e sede del palco a picco sul mare del Festival, e Villa Cimbrone, famosa per il suo emozionante Belvedere, da cui si gode il più bel panorama del mondo; Piazza Fontana Moresca e, completano il quadro, il suggestivo intreccio di stradine, agli occhi del visitatore.